Elena Cattaneo

Verso uno shopping sostenibile

Da un’idea di Oscar Farinetti, apre a Torino Green Pea, il primo grande magazzino (detta un po’ all’antica) dedicato al consumo sostenibile: tutte le aziende presenti sono impegnate sul fronte del rispetto ambientale

Ci tiene a chiarirlo subito, Oscar Farinetti durante la presentazione di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo:

“dobbiamo cambiare il nostro modo di agire nei confronti del pianeta che ci ospita, ma io non sono tra quelli che credono nella decrescita felice. Penso che sia innaturale per l’uomo non crescere, almeno per l’uomo di questi ultimi 200 anni, che vive nella società del consumo. Poi, chissà, magari tra 100 anni vivranno nella società dei servizi o nella società dei dati e, allora, sarà  diverso. Quello che possiamo, anzi dobbiamo fare oggi, è cambiare il modo di consumare.”

Progetto di ACC Naturale Architettura e Negozio Blu Architetti Associati. Foto di Fabio Oggero.

Green Pea è il primo tassello (imprenditoriale) concreto di questo cambiamento: un grande magazzino per lo shopping di articoli di moda, casa e bellezza che ospita solo aziende impegnate nel tema della sostenibilità. Non sono tutte aziende sostenibili al 100% oggi, ma lo diventeranno:

“Abbiamo voluto dare spazio anche ad aziende che hanno da poco imboccato la strada del rispetto ambientale, perché è importante che i segnali del cambiamento partano da noi imprenditori. – prosegue Oscar Farinetti – Siamo noi che dobbiamo cominciare a dare delle risposte e offrire esclusivamente prodotti e servizi realizzati in un’ottica di sostenibilità è un invito al cambiamento.”

Interessante la presenza, tra le 100 aziende partners, di marchi della moda o del design conosciuti in tutto il mondo, accanto a realtà molto più piccole, spesso giovani start up nate come imprese sociali.

DAL NEGOZIO ALL’OZIO

Come il più classico dei grandi magazzini (almeno da questo punto di vista), le proposte di Green Pea sono suddivise per piani tematici:

  • al piano terra le proposte dei Main Partners, tra i quali FCA con la 500 elettrica, e il Green Pea Discovery Museum, dedicato ai bambini.
  • Arredamento e design al primo piano con oltre 40 partners, tra i quali Valcucine che produce una cucina riciclabile al 100% dal 1988!
  • Al secondo piano, i più noti marchi di moda accanto a realtà più piccole, spesso locali.
  • Il terzo piano, dedicato alla bellezza, raccoglie un mix di idee: 4 concept store appositamente studiati per Green Pea da quattro brand italiani di abbigliamento, insieme a cosmesi, libri, cultura e cibo con il Bistrot Pop, 100 Vini e Affini, in collaborazione con Fontanafredda e Affini e il Ristorante Stellato, Casa Vicina, gestito dalla famiglia Vicina.
  • Ed è all’ultimo piano che si passa dal negozio all’ozio: sul rooftop, infatti, è stato allestito uno scenografico club, l’Otium Pea Club, che propone agli iscritti la piscina a sbalzo riscaldata, due vasche idromassaggio, zone relax all’aperto e al chiuso oltre al centro benessere curato da Alkemy Spa. Si tratta di un vero e proprio member club,  in realtà più inclusivo che esclusivo (il costo è di 300 euro all’anno), dove, però, non ci si può iscrivere, bensì solo proporre mandando una candidatura in cui si spiega il proprio interesse e impegno nell’ambito della sostenibilità ambientale.

IL PROGETTO

L’edificio che ospita Green Pea è sostenibile in ogni dettaglio. Sviluppato dagli architetti Cristiana Catino – ACC Naturale Architettura – e Carlo Grometto – Negozio Blu Architetti Associati, è un progetto pensato con le caratteristiche di un organismo naturale che respira (e ci fa respirare) in armonia con gli elementi naturali. Visitare Green Pea è un invito alla scoperta delle bellezza del mondo della sostenibilità: è circondato da duemila alberi, piante e arbusti; la struttura che riveste l’edificio è stata realizzata con il legno proveniente dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018; tutti i pavimenti arrivano da alberi abbattuti dalle Valli di Cuneo.

L’ingegnere Gabriele Gerbi – studio S.A.P.I. – progettista impiantistico, antincendio ed energy designer del progetto Green Pea, ha declinato i concetti fondamentali della sostenibilità e del rispetto anche nella parti più tecniche dell’edificio. Il building è passivo al 98% grazie alla produzione di energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. L’edificio è infatti alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica

L’ESPERTO

Silvio Greco, docente e direttore del laboratorio sostenibilità dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), durante la presentazione di Green Pea ci ricorda:

“Dal 1854, anno del primo motore a scoppio, abbiamo raddoppiato la quantità di CO2 nell’atmosfera. La terra non ha problemi, sopravviverà, il vero problema è la continuità dell’esistenza della nostra specie sulla terra. È arrivato il momento di cambiare, perché abbiamo gli strumenti per una riconversione energetica: dobbiamo abbandonare il fossile e Green Pea è un tassello di questo ragionamento.”

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