Elena Cattaneo

La Petite, oltre le dimensioni

FIRENZE

A Firenze un cocktail-bar e ristorante dalle dimensioni ridotte, ma dalla cucina importante. E l’interior design è tutta una sorpresa

Due le anime di La Petite, all’interno di un palazzo ottocentesco nel centro di Firenze: allegra per il cocktail-bar al piano terra e riservata per il ristorante al piano superiore. Entrambe connotate da uno spirito giovane per nascita, età dei proprietari, tipologia di clientela e di cucina, dove l’innovazione incontra la tradizione del vicino ristorante La Posta.

Giovane, o meglio contemporaneo, è anche l’interior design degli architetti Deferrari+Modesti, che pur nelle dimensioni ridotte, mantengono i caratteri distintivi dello spazio originario (doppia altezza e sviluppo longitudinale).

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Al piano terra la parete di fronte al bancone bar viene scomposta in una scultura geometrica in pietra chiara, che rischiara l’ambiente in profondità. È strutturata come un grande pannello a configurazione variabile, che è stato realizzato su disegno con lastre triangolari di travertino, di spessore differenziato, incollate ciascuna su supporti diversi.

Evidente è il richiamo alla città e alla sua architettura: nel disegno geometrico che reinterpreta i paramenti murari e i lastricati storici, ma anche la tridimensionalità delle bugne delle facciate di molti palazzi; nel gioco di ombre prodotto dalla diversa posizione e rotazione dei singoli pezzi, che modifica la percezione della spazio e della luce. Forte è l’impatto dei suoi chiaro-scuri in contrasto con il legno di rovere del pavimento, il color zafferano della parete di fondo e le tonalità di grigio delle parti restanti.

Davanti la parete sono disposti alcuni tavolini alti da bar che, accoppiati, offrono un comodo piano per pasteggiare in compagnia, mentre addossati in linea, formano una mensola d’appoggio. Accanto all’ingresso è posizionata la scala dall’ingombro ridotto e dalla struttura leggera, per accedere al ristorante.

Le dimensioni contenute e la tipologia di materiali utilizzati (acciaio per la struttura, legno per i gradini e cordini in pelle per il parapetto) rendono permeabile il movimento dei clienti tra i due livelli del locale.

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La saletta ristorante al piano superiore si presenta come un salotto domestico: la grande panca ricoperta di cuscini sottolinea la parete centrale, il sistema di mensole all’altezza dei tavoli riequilibra le proporzioni della stanza affrescata, gli specchi amplificano l’ambiente riflettendo la luce proveniente dalle grandi aperture, il pavimento in vinile intrecciato sembra un grande tappeto.

Come tutti gli altri elementi d’arredo anche i sistemi d’illuminazione sono su disegno e versatili: se orientati verso i tavoli offrono un’illuminazione diretta, mentre verso la parete producono un effetto di luce più diffusa.

E l’ambientazione acquisisce un’intimità famigliare.

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