Il volto femminile della moquette
Tramite il disegno, il suo sguardo personale sulla natura e le più attuali tecnologie di stampa, al Salone del Mobile di Milano Carolina Nisivoccia presenta la collezione di moquette “La geometria della natura” disegnata per Radici
Si può ammirare e toccare con mano in questi giorni, al Salone del Mobile di Milano (nel nuovo padiglione S Project, Hall 22 Stand G 28), la nuova collezione di moquette La Geometria della Natura proposta da Radici, storica azienda della Val Seriana.
Il progetto della collezione è stato affidato all’architetto Carolina Nisivoccia:
“La Geometria della Natura nasce dalla relazione tra l’uomo e ciò che ha intorno. Dall’alto o dal basso, sotto i nostri piedi o sulle nostre teste, è lo sguardo dell’uomo sull’ambiente il punto di vista che genera i pattern di questa collezione che traduce alcuni elementi naturali in forme geometriche.”
Il rapporto tra uomo, natura e tecnologia è un tema delicato e, decisamente, molto attuale. Lo incontriamo proprio in questi giorni a Milano, protagonista di numerose opere, installazioni ed eventi del Fuorisalone. Dalle mostre più importanti, come la XXII° Triennale di Milano a cura di Paola Antonelli, Broken Nature: Design Takes on Human Survival, alle installazioni più specifiche, che indagano il concetto con un approccio più artistico, come Human Code nel contesto delle 5Vie, un progetto di Roberto Sironi a cura di Annalisa Rosso.
Carolina Nisivoccia con la collezione La Geometria della Natura condivide il suo sguardo personale sulla natura, traducendolo in disegni e segni grafici sempre più stilizzati, fino a farli diventare pattern, per poter essere utilizzati come decoro di un elemento d’arredo così unico come la moquette. Un rivestimento a pavimento che deve creare calore e atmosfera, senza invadere lo spazio o prevalere sul linguaggio dell’arredamento.
La collezione, stampabile con tecnologia Chromojet su base naturale o sintetica, è formata da quattro famiglie di moquette, ciascuna sviluppata con diversi pattern e una vasta gamma di colori: L’orma del vento, Oltre la cima, La timidezza delle chiome, L’equilibrio manifesto.
“Abbiamo immaginato 11 decori divisi in 4 macro-temi – spiega Carolina Nisivoccia – i venti, le cime delle montagne, le chiome delle foreste, le radici ingrandite al microscopio. E abbiamo reso grafico anche ciò che non lo è. Nel suo doppio significato artistico e simbolico, il disegno è stato lo strumento per riportare forme tridimensionali come le cime delle montagne, o invisibili come il vento, su una superficie piana. Segni universali “rubati” alla scienza sono diventati decori molto diversi tra loro, ora intensi ora leggeri, ma sempre ispirati a un rapporto di scambio con il contesto naturale”.