Elena Cattaneo

Gin, creatività e sostenibilità

Per celebrare i 10 anni del gin Monkey 47, il magazine Archipanic ha organizzato una mostra virtuale di sei progetti creativi il cui focus è attirare l’attenzione sulla fragilità del mondo animale

Can creativity save animals’ lives?” è il titolo della mostra virtuale che inaugura oggi, 16 giugno, nel contesto di Isola Design District, una delle zone del Fuorisalone di Milano diventato quest’anno, per forza di cose, un evento digitale. La mostra, curata dal magazine ArchiPanic, coglie l’occasione dei primi 10 anni del noto brand di gin Monkey 47 per mettere in circolo alcune, selezionate, idee creative legate al mondo animale. In particolare, lo sforzo dei creativi vuole attirare l’attenzione su quelle (purtroppo) numerose specie animali che rischiano la sopravvivenza  a causa dell’intervento umano.

Il gin Monkey 47 nasce in Germania, nella Foresta Nera. I motivi del suo successo sono essenzialmente due: le 47 botaniche raccolte a mano che ne definiscono il gusto, unico, e l’illustrazione della scimmia che da dieci anni caratterizza la bottiglia color ambra. La scimmia, perciò, è stata scelta come animale simbolo da cui partire per la ricerca di altri progetti creativi, nel mondo del design, dell’arte e dell’architettura, nati con uno sguardo attento e critico verso il modo in cui l’uomo agisce sulla natura e in particolare sul mondo animale.

 

I progetti in mostra

Monkey 47

Per il suo compleanno, Monkey 47 lancia un’edizione limitata di sei bottiglie, caratterizzate da etichette diverse che riportano l’illustrazione dei sei primati a rischio di estinzione. L’acquisto delle bottiglie, vuote, contribuisce a un’attività di crowdfunding in sostegno del WWF e di altre organizzazioni internazionali impegnate nella protezione di queste specie minacciate.

 

Elena Salmistraro

Bernardo Panda di Elena Salmistraro per Bosa Ceramiche

Il panda, invece, è l’animale simbolo del progetto di Elena Salmistraro: una figura dallo sguardo impavido, realizzata in ceramica per Bosa Ceramiche:

“Il pigro e tenero orso simbolo delle specie a rischio e icona del WWF, si erge fiero adornato come un capo tribù: una sorta di armatura, la corona di foglie e i rami del suo cibo preferito, il bamboo, lo trasformano in un eroe pronto a combattere per difendere tutti gli altri animali.”

 

Porky Hefer

Endangered Polar Bear, di Porky Hefer, foto di Antonia Steyn

Squali, balene, orsi polari, bradipi e oranghi hanno ispirato la creazione Endangered, una serie di grandi e accoglienti sedute-alcova, realizzate con materiali sostenibili, nata dalla collaborazione tra l’artista e designer sudafricano Porky Hefer e l’artista tessile Ronel Jordaan. La serie è stata commissionata da SFA Advisory e sostenuta dalla piattaforma Southern Guild di Città del Capo a beneficio della Leonardo DiCaprio Foundation che da sempre si batte per salvare specie a rischio.

 

Peter Pichler Architects

“L’architettura non deve competere con il paesaggio, ma mescolarsi insieme.”

Mirro Houses, di Peter Pichler Architecture, foto di Oscar da Riz

È questa l’idea alla base del progetto Mirror Houses, dello studio Peter Pichler Architects, realizzato sulle Dolomiti nel massimo rispetto della vita degli animali e del paesaggio circostante. Si tratta di un intervento di ristrutturazione di una vecchia fattoria degli anni ’60, al centro di un frutteto, trasformata in una residenza contemporanea caratterizzata dalle vetrate specchiate che permettono all’edificio di ‘scomparire’ nel paesaggio. Le superfici a specchio sono state ricoperte con una particolare pellicola anti abbaglio che riduce i raggi UV in modo da non confondere gli uccelli in volo.

 

Atelier Boelhouwer

Insectology – Food for Buzz di Atelier Boelhouwer, foto di Janneke van der Pol

Lo studio olandese Atelier Boelhouwer ha portato avanti per diversi mesi una ricerca sul mondo degli insetti impollinatori e delle loro sempre maggiori difficoltà a sopravvivere nelle città. Insieme a scienziati e ingegneri, ha ideato il progetto Insectology – Food for Buzz, una serie di cinque fiori artificiali che producono una fonte di nutrimento alternativo per aiutare api, bombi, farfalle, falene e sirfidi a ripopolare l’ambiente urbano.

 

Charlotte Mary Pack

100 Elephants di Charlotte Mary Pack, foto di Richard Gooding

Si stima che in Africa ogni giorno 100 elefanti siano uccisi dai bracconieri per l’avorio delle zanne: è partita da questa cifra impressionante l’esigenza della ceramista inglese Charlotte Mary Pack di creare una performance in occasione del Wildlife Conservation Day. Il progetto 100 Elephants (100 elefanti di argilla modellati in 24 ore) vuole attirare l’attenzione e incentivare la presa di coscienza su un’emergenza tutt’altro che sopita. L’artista, inoltre, ha donato il 15% dei profitti per aiutare la salvaguardia della fauna in tutto il mondo.

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