Elena Cattaneo

Dal grappolo alla vite, a Tel Aviv

TEL AVIV

La composizione di grappoli in metallo della vetrina è un invito a scoprire Bindella Osteria & Bar, il nuovo ristorante italiano a vocazione vinicola, aperto a Tel Aviv

Bindella Osteria & Bar si dichiara con il progressivo avvicinarsi alla facciata schermata da una vite stilizzata in metallo, che invita a gettare lo sguardo all’interno. Il nome del ristorante fa riferimento alla proprietà di nazionalità svizzera, che a Tel Aviv ha voluto esportare la cucina italiana, ma soprattutto una vasta selezione di vini e grappe della tenuta di famiglia a Montepulciano.

Il richiamo  al nettare degli dei è costante: dalla vetrina al cancello d’ingresso ad anelli concentrici in ferro che riproducono gli acini dei grappoli, dal controsoffitto, che imita la pergola di un vigneto e la disposizione organizzata e spaziosa tra le vigne, al grande mobile cantina che percorre longitudinalmente il locale.

Dal ferro lavorato al legno, materiale assoluto di tutto l’arredo: sedie, tavoli, panche, bancone bar, mobili e controsoffitto. Pitsou Kedem Architects e Baranowitz-Amit Design Studio hanno utilizzato i materiali tradizionali per l’impianto di un vigneto. Ma è il gioco di luci e ombre del grande filtro metallico verso la strada a creare quell’atmosfera intima e raccolta che il grande numero di posti a sedere non lascia intendere.

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L’organizzazione interna è impostata su diverse aree consumazione: tavoli quadrati o rotondi con sedute avvolgenti, tavoli rettangolari con sedie a braccioli e alte panche con imbottitura in stoffa, bancone bar utilizzabile anche per un pranzo o cena veloce.

A copertura totale il controsoffitto in lame di legno, dai vari colori pastello, funge da barriera acustica e da supporto per l’enfilade di lampade a diverse altezze che corre sopra il bancone. Oltre il mobile a tutt’altezza con l’ampia selezione di vini italiani si apre il dehors esterno, un altro spazio relax contro la frenetica vita cittadina.

Italiano anche il menu dello chef israeliano Roy Soffer, capace di rinnovare con materie prime fresche alcuni piatti tipici della nostra tradizione. Sapori, aromi e  paesaggio, anche se riprodotto in forme di design contemporaneo,  rendono l’Italia molto più vicina.