Parole, parole, parole
La pizzeria-ristorante Alla Lettera gioca sulle parole, ma non sui piatti. E quale location più appropriata se non Piazza Bodoni a Torino?
Torino è una città da scoprire anche per le sue piazze. Piazza Bodoni è una di queste. Grande, elegante, circondata da bei palazzi e da una fila di portici, che sono il percorso preferenziale per ammirarla e attraversarla. Proprio sotto i portici si trova il ristorante-pizzeria “Alla Lettera”. È facile individuarlo per i tanti tavoli sulla piazza. Piazza-pizza, dalle lettere “Alla Lettera”.
Tutto è giocato sulle parole poi concretizzate in fatti-piatti prevalentemente della tradizione culinaria partenopea, ma con due sconfinamenti: focaccia ligure al formaggio e tigella modenese. È un ritrovo per golosi, ma anche un manifesto della creatività di giovani artisti e designer piemontesi che, sotto la direzione dello studio Yet Matilde hanno realizzato le installazioni ispirate a Gian Battista Bodoni (a cui è intitolata la piazza), l’inventore dell’omonimo carattere tipografico.
“Alla Lettera” è un omaggio al mondo della tipografia, quindi alla forma delle parole, ma anche al “far bene le cose”, con qualità e nel rispetto della tradizione. Il carattere Bodoni diventa l’ingrediente base di un progetto totale: dall’interior al graphic design, dalle installazioni artistiche alle attrezzature. Nella sua forma grafica o fisica è stato utilizzato per realizzare elementi ex-novo o riusare quelli preesistenti.
All’ingresso, in successione, il bancone bar e quello per la preparazione della pizze con retrostante forno, entrambi con funzione di panadora e realizzati in ferro e legno con impressi alcuni caratteri tipografici. Di fronte, e in sequenza nelle stanze successive e al piano superiore, le postazioni con tavoli quadrati e sedie in legno di parziale produzione industriale, che sono state poi singolarmente personalizzate. Alle pareti le opere dei giovani artisti.
Il locale è un luogo in progress dove i materiali impiegati non sono “finiti” e sempre diversi: le lampade sono realizzate evitando che l’operatore, durante le fasi artigianali del processo produttivo, tenti di omologarne la forma.
Il menù è un quotidiano; le divise del personale prendono spunto da quelle dei tipografi che utilizzavano i caratteri mobili, con tanto di copri maniche; i tovaglioli sono muniti di asola per poterli agganciare al bottone della camicia.
Filo conduttore è la lettera “O”, di famiglie diverse, sulle pareti e i vari accessori. È il logotipo del carattere Bodoni che rappresenta la pizza, piatto forte del locale, apparentemente simile ma sempre differente in quanto prodotto artigianale, che può diventare anche artistico. Arte e artigianalità si incontrano e si amalgamano, perché no, anche per il cibo.