Elena Cattaneo

Sul tetto di Londra… per Capodanno

LONDRA

La pacata atmosfera del ristorante Oblix al 32esimo piano dalla “scheggia” di Renzo Piano. Vista mozzafiato e cucina alla griglia, magari per festeggiare Capodanno?

Salire sullo Shard (la scheggia) a Londra è un’esperienza vertiginosa, ma il ristorante Oblix (dal nome del migliore amico di Asterix) al 32esimo piano ci riporta con i piedi per terra. I materiali naturali, caldi e potenti dell’interior design, su progetto dello studio 1+1=1 Claudio Silvestrin e Giuliana Salmaso architects, contrastano con il tutto vetro del grattacielo progettato da Renzo Piano.

Qui l’insieme è volutamente solido, materico e concreto. Gli elementi naturali acqua, fuoco e terra sono trasformati  in forme geometriche proprio per coniugare lo spazio astratto con la natura fisica dei materiali, in particolar modo la forza e la durevolezza della pietra.

Arenaria e porfido marroni, gialli e rossastri per pavimenti, muri e banconi, bronzo e rame, marmorino, rivestimenti in pelle e legno d’ebano costruiscono lo spazio del locale (920 metri quadrati) che assume una dimensione senza tempo, sottolineata dalle giare, dai totem e dai tavoli in pietra, come quelli dei refettori.

01_SHARD_OBLIX_CSA

13_SHARD_OBLIX_CSA

15_SHARD_OBLIX_CSA

04_SHARD_OBLIX_CSA

02_SHARD_OBLIX_CSA

Due le aree in cui è strutturato lo spazio: il ristorante (110 coperti) e la lounge room con il bar, uniti dal lungo corridoio per la zona reception, senza bancone. Una sorta di tunnel d’iniziazione con luce soffusa, simile a una caverna, per arrivare alla sala ristorante immersa di luce naturale  e proiettata su Londra. Il fuoco di questa prospettiva  è il forno a legna dove vengono cucinate le carni arrosto.

Due gli elementi di novità: la posizione della cucina, che diventa passaggio obbligatorio per accedere al ristorante e il Table Library per 12 persone circondato da una selezione di libri illustrati. Oltre la biblioteca una serie di zone pranzo delimitate da alte pareti.

Diversificate le postazioni a sedere con tavoli di varie forme e altrettante sedute (divanetti, sedie con braccioli, in pelle, poltroncine). I colori sono quelli pacati nei toni del marrone, del beige, del grigio antracite. Un’atmosfera elegante ma conviviale che ben si adatta alla cucina dello chef francese Fabien Beaufour, senza nulla togliere al panorama mozzafiato.

INSTAGRAM

[instagram-feed feed=1]