Scrivanie collaborative
Due progetti che esprimono intelligenza oltre che gusto e praticità
Una ha un nome che va subito al sodo e non lascia spazio alla fantasia, Homework, l’altra, al contrario, si chiama Oxymoron, e cioè al posto di una dichiarazione d’intenti sembra iniettare un dubbio, porre una domanda: ‘ossimoro in che senso?’.
Due scrivanie che non hanno niente in comune (né designer, né luogo di origine, né marchio di fabbrica), ma che trovo rispondano allo stesso bisogno: arredare il proprio spazio di studio e lavoro in casa con un mobile esteticamente bello, semplice, pulito, ma capace anche di essere un compagno collaborativo.
Lavorare in casa significa spesso accumulare fogli, riviste, libri, pennarelli intorno al computer e, dopo qualche giorno, sentire che tutto questo accumulo comincia a pesare anche sulla testa e sulle idee. Così, nel momento di massima irritazione da caos, di solito, si toglie tutto dalla scrivania e si ricomincia, ogni volta, a fare un lavoro capillare di cernita tra le cose che servono e quelle ormai inutili. Molte le mezze ore perse durante queste operazioni, quando, invece, il vero desiderio sarebbe quello di liberare tutto il piano di lavoro, oplà, con un solo gesto.
Ecco cosa intendo per scrivanie collaborative: hanno una dote innata in più. Entrambe permettono, con un gesto, di nascondere o, comunque, togliere dal piano tutti gli accessori in disordine, in modo da sgombrare, così, anche la mente.
Homework, disegnato dallo svizzero Tomas Kral e prodotto da Super-ette, è un semplice tavolo in legno di frassino con il piano formato da due pannelli sovrapposti in mezzo ai quali, tipo il prosciutto in un sandwich, è stato inserito un piano in alluminio sagomato. La struttura interna in alluminio sborda, poi, su tre lati per formare una capiente e robusta tasca portatutto.
Oxymoron è ancora un progetto, ma un progetto che sta avendo molto successo almeno in Rete: è stato presentato da Anna Lotova per la sua tesi di laurea allo IED di Madrid. Oxymoron è caratterizzata dall’associazione di due materiali fisicamente opposti, uno rigido, l’altro morbido: il piano di lavoro è formato da due fogli in compensato che racchiudono un doppio cuscino in schiuma rivestito in alcantara. Nella profonda tasca creata dalla sovrapposizione dei due cuscini si può nascondere e archiviare e proteggere di tutto, persino il pc.