Elena Cattaneo

Orti urbani: si può fare

Coltivare verdura in un luogo pubblico significa, anche, condividere spazi, tempo, energia e creatività con gli altri cittadini

In questi giorni ho letto due notizie, da fonti diverse, ma una di seguito all’altra, che mi hanno messo di buon umore. Il tema è comune, gli orti urbani, le due interpretazioni, invece, si distinguono parecchio, direi, prima di tutto, per il contesto in cui sono nate.

A Todmorden (Inghilterra) un’intera città ha sfruttato ogni pezzo di terra, privato e pubblico, per la coltivazione di verdura e frutta. Tutti i cittadini partecipano alla cura di questi incredibili orti urbani con l’aiuto delle istituzioni.

A Firenze, invece, in ottobre sono stati inaugurati gli Orti Dipinti ricavati in una ex pista di atletica in Borgo Pinti (appunto). L’idea è nata all’architetto Giacomo Salizzoni che è riuscita a concretizzarla con l’aiuto di molti volontari, del Comune e di piccoli e grandi sponsor. Il resto potete leggerlo nel mio post su Il Fatto Quotidiano.

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