Per la qualità dell’aria indoor
L’ultima proposta dello studio milanese Urban Symbiosis Design, specializzato nella progettazione di arredi per il wellbeing, è Mini IQ, un modulo che migliora la qualità dell’aria negli spazi chiusi attraverso piante specifiche
La filosofia che ha dato origine allo studio Urban Symbiosis Design nasce dal concetto di Biophilic Design, ossia la volontà di progettare spazi urbani, interni e oggetti, in sintonia con la natura, per il benessere degli individui, della comunità e dell’ambiente. Attraverso l’utilizzo di risorse sostenibili (materiali riciclati, sottoprodotti agricoli, resine bio-based, bioplastiche e piante depurative), lo studio promuove, di volta in volta, nuovi scenari per l’utilizzo degli oggetti di design, attribuendo loro un ruolo attivo nella rinegoziazione del rapporto tra città e natura.
Pietro Follini, fondatore dello studio, mi spiega l’origine del progetto Mini IQ, una Cleaning Station di dimensioni contenute nata in collaborazione con l’Università di Bari e, in particolare, con il professore ricercatore Gianluigi De Gennaro (attualmente valutatore per il Ministero dell’Istruzione e per il Ministero dell’Ambiente):
“Abbiamo voluto concentrarci sul problema dell’inquinamento indoor, tema gravemente sottovalutato in Italia, anche da parte degli organi governativi. Purtroppo, invece, tutti i dati disponibili, nazionali e internazionali, confermano una situazione drammatica. Secondo l’EPA (agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente), l’inquinamento a cui ognuno di noi è sottoposto in ambienti chiusi è superiore da 2 a 5 volte rispetto a quello outdoor.”
Come funziona Mini IQ
Il modulo ospita delle piante Bromeliaceae che sono in grado di effettuare un lavoro di filtrazione naturale delle particelle inquinanti presenti nell’aria, utile su due fronti. Attraverso le cellule delle loro foglie, infatti, le Bromeliaceae traggono nutrimento sia dagli inquinanti atmosferici solidi (dal PM1 fino al PM10) che dai composti organici volatili, i cosiddetti COV (di cui fanno parte, per esempio, la formaldeide e il radon, entrambi gas tossici).
Mini IQ è in grado, inoltre, di monitorare e comunicare i livelli di inquinamento indoor grazie a ProSystem N2Smart, dispositivo multisensore che rileva la qualità ambientale sviluppato in partnership con l’azienda italiana Nuvap. Lo strumento inserito nella Cleaning Station, chiamato Nuvap Index, consente di identificare in modo rapido ed efficace la salubrità degli spazi indoor. I dati raccolti sono a disposizione dell’utente tramite un’applicazione per smartphone, pensata per garantire un’esperienza semplice e immediata.
Per chi non fosse interessato all’aspetto tecnologico, è disponibile anche la versione Mini Green che non include il device Nuvap.
Mini IQ: perché e dove
Mai come oggi si dovrebbe sentire la necessità di migliorare la qualità dell’aria degli ambienti in cui viviamo e, sempre più spesso, lavoriamo pure. È da quasi un anno, infatti, che il nostro tempo trascorso al chiuso è aumentato esponenzialmente. Sappiamo, inoltre, che esiste una correlazione tra inquinamento e Covid, avvalorata da diversi studi scientifici.
Mini IQ, quindi, è nato per offrire a tutti la possibilità di inserire, tra le pareti di casa, un modulo di design elegante ed ecosostenibile, ma soprattutto capace di ristabilire il nostro legame con la natura, nella sfera domestica.
Per il lancio di Mini IQ, è partita in questi giorni la campagna di crowdfounding su Kickstarter. Gli ideatori del progetto sono convinti che sia il modo più diretto e incisivo per raggiungere un’ampia comunità interessata a investire nel benessere, capace di coniugare estetica, natura, tecnologia e salute.
“Crediamo in un futuro dove Natura e Tecnologia possano instaurare rapporti simbiotici e virtuosi, congiungendo bellezza, performance e benessere. Pensiamo al design come a uno strumento per risolvere problemi, una lente attraverso cui guardare al futuro, una tecnica multidisciplinare capace di modificare in maniera delicata ma profonda l’ambiente quotidiano in cui ci muoviamo.” Urban Symbiosis Design.