Elena Cattaneo

La primavera comincia in laguna

VENEZIA

Sentirsi a casa in mezzo alla laguna di Venezia. Succede all’Osteria Contemporanea a Mazzorbo, dove i gusti della cucina isolana si mescolano al piacere dell’ambiente familiare

Mollemente seduti di fronte a un tavolo imbandito sulle Fondamenta Santa Caterina nell’Isola di Mazzorbo e lasciarsi inebriare dal silenzio, dall’atmosfera sospesa e dai profumi che le sono propri. Cosa c’è di meglio e di più appagante per festeggiare l’arrivo della primavera?

L’Osteria Contemporanea è un ottimo motivo per programmare una gita nella laguna di Venezia. Qui in un ambiente accogliente dai toni pacati si ritrovano le ricette della tradizione locale, recuperate da Matteo Bisol e dalla moglie Veronica, dai ricettari delle famiglie della Venezia Nativa.

L’Osteria, al piano terra di una tipica casa isolana, conta su un doppio affaccio: verso l’acqua e verso la terra, la tenuta Venissa (uno degli ultimi broli veneziani esistenti con mura di cinta e campanile trecentesco), che ospita un vigneto, gli orti e una peschiera.

Si può stare in pieno sole seduti ai tavolini allestiti sulle fondamenta (strada pedonale che costeggia un canale), all’ombra del grande porticato affacciato sulla campagna oppure al riparo nella grande sala interna.

Oltre alla cucina, anche i materiali costruttivi sono di tradizione: legno, mattoni faccia a vista, intonaco di grosso spessore, pavimenti in cotto e in cocciopesto. Nulla di più per creare un ambiente da cui non si vorrebbe mai venire via.

Osteria Contemporanea - Portico - 03 2015 - 002 - Photo ©Mattia Mionetto - Silvia Vettoretti

Osteria Contemporanea - Interni - 03 2015 - 007 - Photo ©Mattia Mionetto - Silvia Vettoretti

Osteria Contemporanea - Interni - 03 2015 - 004 - Photo ©Mattia Mionetto - Silvia Vettoretti

La pareti longitudinali della sala sono arredate con panche in muratura con seduta e schienale in legno, materiale utilizzato anche per i piani dei tavoli quadrati a cui sono accostate sedie di design contemporaneo.

Il sistema d’illuminazione a binario con grandi fari, fissato alle travi della copertura in corrispondenza dei tavoli, compensa la limitata luce naturale proveniente dalle piccole finestre. All’esterno, verso il ristorante Venissa, il grande porticato, tipico delle case di campagna venete.

L’allestimento è veramente minimale: tavoli rettangolari in legno grezzo accostati a formare una tavolata conviviale come quelle delle antiche osterie dalle fresche frasche. E qui, dove regna la calma e l’aria è più pura, il tempo sembra fermarsi. Che altro desiderare?

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