Le forme dell’architettura su Instagram
Un giovane pubblicitario parigino fotografa dettagli, linee e curve degli edifici e li trasforma in immagini grafiche, che sembrano allontanarsi dal loro contesto reale
Mi piacciono le fotografie di architettura (ovviamente) su Instagram. Ma faccio fatica ad ‘affezionarmi’ ai tanti account ossessionati dalla perfezione. Dalla perfezione della foto, dell’inquadratura, del taglio, delle linee. Mi piace l’ordine su Instagram, ma penso ci sia un confine preciso tra coerenza e ossessione “catturalike”, dettato dalla sincerità di chi pubblica le foto. Ecco, lì in mezzo a quel confine ho trovato la galleria di Aesymptotic, dove interessantissime foto di dettagli di edifici, scatti caratterizzati, la maggior parte delle volte, dall’accostamento di soli due colori e forme geometriche semplici, si alternano a dettagli quotidiani, che fanno intuire la storia vera di chi scatta le foto, i suoi passi nelle città, lo sguardo che si alza o si abbassa, seguendo l’intuito.
Dietro l’account c’è un ragazzo di Parigi che lavora in pubblicità, diplomato nel 2015 all’École Supérieure de Publicité, e che, negli anni, ha sviluppato un forte interesse per le fotografie di architettura, ecco cosa mi ha raccontato del suo mondo fotografico:
Di cosa ti occupi e com’è la tua relazione con Instagram e gli altri social media?
Ciao, sono Edouard Jacquelin e su Instagram mi trovo bene: è il luogo digitale dove puoi davvero trovare persone di talento ed è la mia maggiore fonte di ispirazione. Mi rendo conto che, ormai, c’è una grandissima fetta di utenti che usano Instagram in modo “artificiale”, ma se cerchi bene, riesci sempre a intercettare contenuti di qualità, molto più facilmente rispetto a Facebook o Pinterest. Perché ho scelto Aesymptotic per il nome del mio account? In effetti è un nickname molto legato alla mia lingua, il francese: si tratta della contrazione tra ‘aesthetic’ (estetica) e ‘asymptote’ (asintoto), una curva matematica, volevo una parola che evocasse, contemporaneamente, l’aspetto grafico ed estetico di linee rette e curve.
Come e quando è nata la tua galleria? Per divertimento, per condividere la tua passione o per cominciare un nuovo business?
Quando ho cominciato era solo un progetto parallelo alla mia passione per la fotografia, per esplorare i linguaggi degli altri fotografi, per acquisire alcune abilità e per provare qualcosa di diverso. Ora Instagram occupa un posto consistente nella mia vita: non sono ancora pronto all’idea di trasformare questa cosa in un business, ma devo ammettere che ogni tanto me lo domando.
I social media ti hanno aiutato nel tuo lavoro?
Sicuramente. Instagram è un ottimo posto per scoprire, incontrare e scambiarsi opinioni con persone che condividono la tua passione. È un po’ come esporre le proprie fotografie in una galleria, senza l’aspetto “presuntuoso” che comporta una mostra. Devi fare attenzione, però, a non prendere la cosa troppo sul serio: nel senso, non è che se anche ricevi molti like, automaticamente sei uno bravo!
Hai un piano editoriale o preferisci pubblicare le foto seguendo… il momento?
Lavoro in un’agenzia pubblicitaria, quindi so che se sei su Instagram devi usare le sue regole, come pubblicare tutti i giorni, a determinate ore, usare gli hashtag e le Stories… devi anche coinvolgere le persone, quando inizi ad avere un pubblico interessato devi offrirgli il contenuto che desidera. Sono piccole regole, ma utili per “giocare” sul social in modo corretto e costruttivo.
Progetti prima le tue fotografie? E quale pensi che sia il valore reale della tua galleria?
No, non penso prima alle foto: vado semplicemente in giro per la città e fotografo quello che trovo interessante per me in quel momento. Quando un edificio o un’architettura o un dettaglio mi colpiscono particolarmente scatto moltissime fotografie, perché mi piace avere dei motivi ricorrenti nei miei post… per quanto riguarda il valore della mia galleria… non ne ho davvero idea, lascio il giudizio a te e chi mi ‘incontra’ su Instagram 🙂