(Quel genio di) James Dyson: la storia continua
Mi chiedevo quali sarebbero state le sue prossime invenzioni, me ne hanno svelate tre…
Pochi post fa avevo parlato di James Dyson, della sua compagnia e delle sue straordinarie invenzioni. Avevo scritto che 21 anni fa, aveva lanciato il primo aspirapolvere ciclonico al mondo. E avevo chiuso il post chiedendomi, incuriosita, con chissà quali altre genialate ci avrebbe stupito.
Ebbene, i suoi collaboratori mi hanno risposto, svelandomi (in gran segreto) alcuni prototipi non ancora arrivati sul mercato, ma, ovviamente, stupefacenti.
In effetti Dyson, da 21 anni a questa parte, ha presentato oltre 4.000 (avete capito bene) domande di brevetto per più di 500 invenzioni e attualmente gli ingegneri della Dyson collaborano con oltre venti tra le università più prestigiose della Gran Bretagna per portare avanti una programma di sviluppo di nuove tecnologie pianificato sui prossimi 25 anni. Idee top secret, anche se per celebrare il proprio ventunesimo anniversario, Dyson ha deciso di renderne pubbliche tre…
Nel 1997 con il progetto Diesel Trap gli ingegneri della Dyson hanno iniziato a studiare la possibilità di applicare la tecnologia ciclonica ai motori diesel delle auto per purificare l’aria, catturando le sottili particelle di gasolio.
Nel 2001, Dyson aveva iniziato a lavorare su un kit di occhiali per la realtà aumentata che comprendeva uno schermo binoculare, olografico e in grado di fornire varie notifiche, denominato Dyson Halo. Si trattava di un dispositivo dalle dimensioni di un cellulare, che poteva essere riposto nella tasca dell’utente, ma con le funzioni di un PC.
Con le pile a combustibile a idrogeno, invece, si volevano convertire l’energia chimica dell’idrogeno e dell’ossigeno in energia elettrica per ottenere un aumento del 20% della densità di potenza e un’accensione 3 volte più rapida.
Questi sono solo tre esempi che forse avrebbero potuto cambiare il mondo e la vita di molti, ma probabilmente non accadrà mai. Perché?
La risposta esatta non la so, immagino per questioni di mancati finanziamenti economici. Mi conforta, comunque, constatare che una persona nota e potente si impegni, ancora, così tanto per inventare sistemi e oggetti che abbiano, come primo valore, il rispetto perl’ambiente in cui viviamo, tutti. Insomma, l’ho detto e lo ribadisco: James Dyson è un genio.