Picnic alla giapponese
Progettare un cestino da picnic era il tema di un progetto di beneficenza che ha coinvolto diversi studi di design americani: questo il progetto di Nigel Sielegar di Corse Design Factory
Gioco di immaginazione: chiudete gli occhi e provate a pensare a un cestino da pic-nic. Facile no?
Sono quasi certa che la maggior parte di voi, alle parole cestino da pic-nic, abbia subito visualizzato una valigetta di vimini dall’aria un po’ vintage. Di quelle che ti vedi già la coperta a quadri bianchi e rossi stesa su un prato, le stoviglie di ceramica e tante leccornie pronte da gustare.
Ecco, ora aprite gli occhi e date un’occhiata a Kusudama. Un bell’insieme di forme geometriche e di colori, ok, ma cos’è? Ebbene, si tratta proprio di un cestino da pic-nic perfettamente attrezzato.
Il progetto è di Corse Design Factory, uno studio di progettazione multidisciplinare di New York con esperienza nei campi più variegati del design industriale. Nigel Sielegar – fondatore dello studio e designer del cesto – mi spiega in uno scambio di mail, che il team di Corse Design Factory è in grado occuparsi di tutto, dalla progettazione di un marchio a quello di un prodotto, dalla stampa al piano strategico di comunicazione sui media digitali.
Tornando a Kusudama, ogni anno lo studio partecipa a un progetto di beneficenza e quello di quest’anno è stato il Project Picnic 2016 a favore della Ronald McDonald House of Long Island, un’associazione che si occupa dell’accoglienza e dell’ospitalità delle famiglie dei bambini ricoverati negli ospedali locali.
I designer coinvolti sono stati invitati a creare un cestino da pic-nic innovativo e Kusudama è stata la proposta di Corse Design Factory. Il progetto è dichiaratamente ispirato a quei modelli di carta giapponesi (kusudama appunto) formati da tanti moduli piramidali identici cuciti insieme in modo da comporre una sfera. Anche in questo caso, la struttura principale del cestino è realizzata da singoli moduli di carta pesante legati tra loro e rinforzata grazie a un bordo più robusto. Infine, un rivestimento esterno sigillante, permette di preservare il calore dei cibi e proteggerli da acqua e umidità. Per le bottiglie, poi, sono previsti due contenitori che ricordano le lanterne di carta.
Aprire il cestino Kusudama è quasi un gesto magico: al suo interno si rivelano, oltre al cibo, piatti, ciotole, bicchieri e posate per due persone e, il tutto, si appoggia sulla base rotonda montata su piccole ruote.