Il caffè dei gatti è un bistrot!
Il rifugio torinese dei gatti? MiaGola, un ex fast food trasformato in allegro e colorato bistrot
Sull’insegna di MiaGola è riprodotto un gatto stilizzato, ma dalla vetrina se ne intravede uno in carne e ossa. In realtà sono sei i gatti che risiedono in via Amendola 6 a Torino.
La giovane proprietaria Andrea Levine e l’architetto Cristina Bardelli, da vere amiche dei mici, hanno trasformato il primo fast food torinese, aperto negli anni Settanta, nel primo cat caffè italiano ovvero in un casa a misura degli amati felini domestici, che in realtà è un bistrot festoso e colorato aperto dalla colazione all’aperitivo.
Della casa ha la cucina, i bagni, la sala da pranzo dove fare quattro chiacchiere, una zona studio e delle camere private. Lo spazio si articola su tre livelli differenti: il piano terra e il piano soppalcato sono pubblici, quello interrato è riservato ai gatti, che vi accedono tramite una porta con gattaiola basculante in legno di pioppo.
A MiaGola si entra tramite una bussola in cristallo, che garantisce un doppio livello di sicurezza contro l’eventuale uscita dei gatti. Sulla parete destra un grande videowall per la proiezione di video adozioni e contenuti creati ad hoc sul tema animali, mentre su quella a sinistra la palestra di arrampicata dei gatti costituita da cassetti (il rifugio da loro più amato).
I gatti circolano liberamente eccetto in cucina, che è volutamente separata da un grande contenitore ad ante sormontato da una vetrata che funge anche da fondale scenografico della sala dall’ingresso. Il mobile è realizzato con assi di legno massello di recupero laccate con colori naturali, per riprodurre l’aspetto di una vecchia credenza. L’atmosfera domestica è accentuata dalla palette di sfumature tenui: verde acqua e turchese abbinati ai toni foncé malva e grigio perla con una punta di senape.
Diverse anche le sorgenti luminose per sottolineare il gioco dei volumi interni: per la zona a doppia altezza un grande lampadario con materiali moderni ma forme tradizionali; per l’ingresso e parte del soppalco, scheletri di paralumi sospesi a diverse quote; per la sala al piano terra, lampioncini con diffusori in vetro bianco latte simili a palloncini intrappolati tra le doghe del solaio del soppalco; a muro grandi applique per diffondere una luce delicata.
I materiali sono di facile manutenzione e pulizia: il pavimento è in gres porcellanato antiusura stampato con una texture di vecchie maioliche sovrapposte dall’aria vissuta; i piani dei tavoli sono in legno di recupero a venatura naturale, le sedie in legno laccato, le pareti sono intonacate e rivestite con smalti all’acqua, il parapetto del soppalco è in pannelli di policarbonato ad alta densità con la riproduzione dello skyline di Torino.
L’arredo della sala è flessibile: i tavoli in legno grezzo, abbinati a sedie dalla forma tradizionale ma laccate con colori allegri, possono essere spostati per formare lunghe isole continue, aree singole separate, o grandi tavoli d’aggregazione. Solo il tavolo «sociale» all’ingresso e quello rotondo vicino al pianoforte sono statici.
MiaGola è un ritrovo per persone e animali (vivi e di pezza), ma il sottofondo è di miagolii e fusa.