Elena Cattaneo

La forza delle idee intramontabili

La Saliscendi, prototipo del 1958 di Achille e Piergiacomo Castiglioni, oggi è in produzione grazie a Stilnovo (dal vivo, alla Fondazione Castiglioni)

Ci sono state installazioni incredibili (come Light is Time di Citizen alla Triennale, formata da 80.000 dischi metallici fissati a 4.200 fili che fluttuano in aria), oggetti di design divertenti e poetici (come la seggiolina Bambi Chair di Takeshi Sawada per EO Denmark), complementi d’arredo autoprodotti e frutto di ricerche inedite (come il progetto green Gustocafè di Raul Laurì e Umberto Dattola che propone complementi d’arredo rivestiti in un nuovo materiale ottenuto riciclando fondi di caffè). C’è stato tutto questo e molto altro a Milano durante la settimana del Salone del Mobile e tutte le esposizioni satelliti dentro e fuori la Fiera di Rho. Ma non c’è stato solo questo.

C’è stato anche il design d’autore, quello iconico, nato dalla matita di nomi indiscussi della nostra storia del design, oltre che dalla collaborazione con aziende impegnate nella ricerca tecnologica.

Ho potuto ammirare la lampada Saliscendi dal vivo installata nella sala riunioni della Fondazione Castiglioni: un momento emozionante, perché quella lampada prima d’ora non era mai stata messa in produzione e perché del suo progetto erano rimasti solo un paio di disegni e qualche fotografia degli unici due prototipi prodotti nel 1958.

La Saliscendi appartiene a un pezzo della storia architettonica di Milano, anzi a ben vedere proprio a un pezzo della storia milanese del secolo scorso.

Siamo nel 1958 e ai Fratelli Castiglioni viene affidato l’incarico di ricostruire un palazzo ottocentesco, in parte distrutto durante la seconda guerra mondiale, per ospitare la nuova sede della Camera di Commercio Industria e Agricoltura. Uno dei tratti distintivi di questo progetto impegnativo può essere trovato nelle soluzioni d’illuminazione, elaborate dai Castiglioni in collaborazione con Stilnovo: dalle lampade pensate appositamente per ogni ambiente dell’edificio ai soffitti luminosi attrezzati che diventano la parte tecnicamente e plasticamente più importante degli spazi.

La Saliscendi, in particolare, è stata disegnata per la sala riunioni della Giunta, al primo piano del palazzo, una stanza arredata con un grande tavolo dove c’era bisogno sia di luce diffusa nell’ambiente che di luce diretta sul piano. L’idea geniale è stata renderla un apparecchio versatile: i due corpi che formano la lampada, infatti, sono regolabili (da questo il nome Saliscendi) in modo da rendere la luce più o meno concentrata sul tavolo, secondo le esigenze. La lampada, tutta in metallo tornito, ha un corpo illuminante rosso con una lampadina al centro che manda luce diretta verso il basso e verso l’altro: la luce verso l’alto viene diffusa dalla grande parabola bianca sistemata sopra. Il corpo illuminante e la parabola, grazie a un sistema di cavi, si possono avvicinare o allontanare secondo l’effetto illuminate di cui si ha bisogno.

Stilnovo con la Fondazione Castiglioni hanno riadattato il progetto dal punto di vista tecnico agli standard di oggi, mantenendo tutto il valore del forte impatto visivo della Saliscendi… che ora è in produzione.

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